Saturday 6 August 2022

Il cielo copre chi non ha un'urna









Vorrei trattare oggi un argomento raro, che di certo non fa parte più del pensiero della maggioranza e probabilmente, in molti casi, nemmeno di quello delle migliori e compasionevoli coscienze: dell'importanza della sepoltura dei morti.

Un argomento così raro che solo Sant'Agostino poteva farsene carico e trattarlo. In particolare del giovamento che l'esser sepolto presso la memoria di un santo può recare al defunto.
Ne parla infatti Sant'Agostino in DE CURA PRO MORTUIS GERENDA LIBER UNUS (Sulla cura dovuta ai morti), 4,6.
La sepoltura in sé potrebbe anche non avere valore dal momento che coelo tegitur, qui non habet urnam, se la sepoltura non fosse una μνήμη,  una memoria, e la memoria non giovasse al defunto, e la memoria non trovasse la base nell'affetto di colui che ricorda e prega per il defunto amato ed affida e associa le sue preghiere e il suo ricordo al nome di un luogo santo o di un martire o di un santo. E' nel merito, nell'essersi meritato l'affetto dei propri cari di quando si era in vita che si fonda la μνήμη. E la memoria diviene già una forma di elezione.
E l'essere il defunto tumulato presso un luogo santo o l'esser ricordato associandolo al nome di un santo è una sorta di potenziamento della μνήμη. Ma in assenza di quella μνήμη, in assenza dei meriti acquisiti in vita che gli hanno guadagnato la μνήμη, tutta l'impalcatura decadrebbe e non sarebbe di nessun valore l'essere sepolti in un luogo santo o fittiziamente e surrettiziamente associati al nome di un santo.

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