Monday 25 April 2022

Il titubantismo della controinformazione





Devo coniare, forse delle nuove parole: quietismo, accettismo, imbellismo, ineroismio, lamentismo, pietismo, ecc,,,

In chi fa(rebbe) controinformazione tutti questi -ismi sono largamente rintracciabili.

Mai una parola che non sia un -ismo.
Ma soprattutto è un continuo cercare fra le piaghe della paura, dell'incertezza, del dubbio, del ponderare infinito di tutti i mali possibili a venire. Vi è indubbiamente un amore esagerato, in Italia soprattutto, per la catastrofismo, il cassandrismo, il negativismo.

Bene ci stanno schiacciando, stanno cercando di portarci dove vorrebbero ma...non è detto che sarà così.

Non è detto che quello che sta accadendo sia negativo. E' in corso una catarsi. Totale. Vi è un cambio che implica catarsi, purificazione, ristrutturazione.

I recenti fatti che accadono nel mondo stanno dando indicazioni nette e precise che sta nascendo un nuovo ordine e probabilmente migliore, rispetto al passato, ma si continua cocciutamente, come un toro a testa bassa, a voler rimanere aggrappati a un'idea di democratismo che non è più applicabile. Che fa parte di una visione che non c'è più.

Ormai vi è uno schieramento fra eretici, la maggioranza, ed ortodossi, la minoranza. E mai gli ortodossi sono venuti a patti con gli eretici, nella storia.

Ricordo che al Concilio di Nicea, convocato nel 325, San Nicola diede un sonoro schiaffo all'eretico Ario. E il Concilio terminò dando ragione a Nicola e mettendo fine alla questione sollevata da Ario. Non fu un atto di dialogo quello di San Nicola, fu un atto di guerra, all'eresia, ma fu anche la vittoria dell'ortodossia. Non è forse scritto nei Vangeli che il regno die cieli appartiene ai violenti? San Nicola, di certo onorò le frasi del vangelo.

Non è detto che la mancanza di dialogo e lo schieramento netto delle parti sia negativo, fa parte della catarsi spirituale e sociale in corso.
Vi è in atto una guerra simmetrica a livello mondiale fra le elite e larghe parti delle popolazioni mondiale. E' in atto una guerra vera, anche.
E' in atto un cambiamento economico a livello mondiale, Si creano nuove linee geopolitche ed economiche.
Certo tutto questo comporterà sofferenza e dolore, e morte probabilmente (ma vi è un modo per sfuggire alla morte?). Ma non sarà la fine, anzi sarà il nuovo inizio di una fine che avviene sempre quando crollano i mondi e gli imperi. Come lo è stato nel 410 D.C.
Per gli stati, per gli imperi alla fine si può dire quello che Cristo disse per l'uomo
Nisi granum frumenti cadens in terram mortuum fuerit, ipsum solum manet; si autem mortuum fuerit, multum fructum affert.
Finì l'impero romano, ormai corrotto, marcio, dilaniato dalle lotte intestine, frazionato dalle faide politiche e personali e nacque il mondo meraviglioso del cosiddetto Medioevo e poi fu lUmanesimo e il Rinascimento...

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