Wednesday 6 October 2021

L'homme révolté di Camus - la révolte non è un fatto collettivo come sostiene Camus

 



Camus ci dice che la révolte pertiene alla coscienza collettiva (elle a conscience d'être collective) che l'uomo nella sofferenza è solo ma nella révolte diviene un fatto collettivo (le mal qui éprouvait un seul homme devient peste collective), questo è il senso per cui Camus arriva ad enunciare la famosa frase anacoluta : Je me révolte, donc nous sommes.

Ma non è così. Ernst Jünger scrive Der Waldgang per quell'1% cento che rifiuta la dittatura e prende la via della foresta.
La falsa pandemia del 2020 ci rivela come la révolte sia stata soprattutto la presa di coscienza individuale rispetto a una narrazione invece globale, sostenuta da una peste collettiva chiamata propaganda, supportata in modo scandaloso dai mass media del mainstream al palese servizio dei centri di potere finanziari.
La révolte è stata, nel 2020 un lento acquisire la coscienza de se révolter di individuo dopo individuo, singolarmente mossi da un crescente senso di insoddisfazione e di dubbio iniziale verso quello che la narrativa ufficiale propagandava, da un lento ma poi esponenziale prendere coscienza dei singoli individui rispetto a ciò che diveniva sempre di più evidente falsità.


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