Monday 26 November 2018

La porta



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- Ma quando hai smesso di amarmi?
- Non lo so... Fin qui abbiamo evitato di dirci certe cose. Perché ora le vuoi tirar fuori?

Sabatina, si avvicinò per abbracciarlo.

- No, non ricominciamo. Devo andare via. Fra 30 minuti ho il treno.

Sabatina si sentì in trappola.

- Dove vai oggi? – gli chiese.
- A Roma, devo incontrare Nenni.
- Tornerai a mezzanotte?
- Non lo so. Penso di sì. Rimanere a Roma a dormire costa troppo.

Sabatina sentì la disperazione crescere in lei. Non sapeva parlare. Non aveva mai saputo parlare, lei. Sapeva solo tacere. E tacque.
Era novembre, fuori. Pioveva ed era freddo. Come odiava quel tempo. Silvano aprì la porta. Entrò il ghiaccio del tramontano.

- Ciao – le disse.

Sabatina non rispose.
Silvano rimase per un poco indeciso. Poi varcò la soglia e si chiuse dietro la porta.
Sabatina rimase nell’ingresso davanti alla porta chiusa. Si sentiva sconfitta. Tradita. Senza parole.
Aveva un giorno intero da andare avanti. Doveva farcela. Aveva i bambini a cui aggrapparsi. Erano la sua forza e speranza. Vivere cristianamente per loro. Umanamente per loro. Maternamente per loro. A chi altro poteva aggrapparsi ora che la madre Laura non c’era più?
Eppure era sicura che un giorno, lei non avrebbe più amato lui, ma lui avrebbe cercato lei.
Ma sarebbe stata una vittoria quella?

Eppure aveva avuto due figli da lei. Non erano stati quelli il frutto del loro amore? I figli erano lì. Testimonianza viva del loro amore. Come era potuto finire?
Quella politica. La politica aveva cambiato Silvano. Da quando era entrato a lavorare per il partito, da quando era andato a Firenze e poi a Roma, Silvano era divenuto un altro. Non era più il Silvano semplice che lei aveva conosciuto. Non era più il Silvano che amava scherzare. Il Silvano che parlava, che amava parlare. Ora era uno taciturno, silenzioso. Cocciuto, come un mulo.
Uno, che lei non aveva conosciuto.
Era tutto così difficile, ormai. Aveva dedicato la sua intera vita solo al marito e ai bambini. Con Lidia aveva sperato di trovare un’amica e invece...
Cominciò a piangere.

La notte mentre Silvano dormiva, gli aveva detto:

- Silvano, io ti amo ancora. Io sono convinta di amarti ancora. Perché non sei più quello di prima?
- Forse, Sabatina...non sei la donna di cui ho bisogno ora. Adesso avrei bisogno di una donna diversa. Che non fosse solo una donna che pensa alla casa e ai bambini...

L' aveva disperatamente abbracciato. Aveva gridato "No! No! Tu mi ami ancora. Dimmi che mi ami ancora!"
Lui si era divincolato, ed era uscito dal letto. Era andato in bagno. Si era rasato, aveva fatto la doccia. Poi si era vestito. Ed era pronto per uscire.
Sabatina l‘aveva raggiunto sulla porta prima che uscisse.

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