Friday 18 December 2015

The EHM (Economic Hit Man) Stay behind




(Silendo libertatem servo - Gladio)

 Li avevo sempre alle spalle gli sciacalli. Quando io fallivo intervenivano loro e procedevano all’eliminazione. Volteggiavano sopra di me come condor, quasi pregustassero il momento in cui avrei fallito per calare definitivamente giù.
E qualche volta fallivo. E quando fallivo non avrei mai voluto fallire perché condannavo a morte con il mio fallimento. La mia coscienza soffriva. Urtava. Sanguinava, come le mani dei condor.

Chi ero io dunque?

Ero un Economic Hit Man.

Il mio compito era sottrarre migliaia di miliardi di dollari ai paesi che il mio paese si era offerto di aiutare solo per indebitarli e rendere i loro popoli schiavi eterni del debito.
Poi il mio compito era riversare quelle migliaia di miliardi nelle casse di multinazionali controllate da un numero ristretto di famiglie che controllano il mondo. Sono sempre le stesse famiglie da decadi. Cinque sei famiglie non di più, tutte sotto la stessa stella.
Io avevo cinque metodi su cui contare che speravo funzionassero prima di attuare l’ultimo:

1)    Falso in bilancio

2)      Elezioni truccate

3)     Tangenti

4)     Estorsioni

5)     Sesso

E l’ultimo quello che aborrivo, perché i condor smettevano di volarmi intorno e si gettavano sulla preda:

6)     OMICIDIO

Perché l’ho fatto allora? Tradire la fiducia di chi mi pagava bene e vuotare il sacco. Le risposte potrebbero essere molteplici ma una sopra tutte le altre: sono un democratico, credo nei valori della democrazia. Ma ora nel mio paese la democrazia è costantemente tradita e tutto il mondo ci odia. Noi siamo solo una corporatocrazia.

Il mio tutor fu Eloise. Bella e crudele. Senza passione e tuttavia affascinante.

- Farò di te un vero EHM. Nessuno deve sapere quello che fai. E ricordati: una volta che sarai dentro ci sarai per tutta la vita. Da qui nessuno esce. Il tuo lavoro sarà incoraggiare i leader mondiali a divenire parte della più vasta rete di affari che favorisce unicamente gli interessi commerciali del nostro paese. Alla fine quelli rimarranno così intrappolati nei debiti e ci garantiranno sicurezza di fedeltà al nostro paese. Non potranno più sfuggirci. Noi daremo loro potere e denaro e loro ci daranno fedeltà e affidabilità. Il nostro paese potrà acquisire infrastrutture industriali, civili e militari e le nostre aziende diverranno sempre più ricche e potenti nel mondo.

Era bella Eloise. Era alta bruna, affascinante e seducente. E mi sedusse con il suo fare gelido.

- Mi è stato chiesto di assisterti e di prepararti al meglio per la tua missione.

Da quel giorno, che arrivò non annunciata al mio tavolo al ristorante e si sedé senza chiedere il permesso, ci incontravamo sempre nel suo appartamento e mai in ufficio.

- Noi siamo una razza bastarda e rara – mi disse – Noi facciamo un lavoro sporco. Ed io te lo insegnerò

Poi sorrise gelida ed astiosa e mi disse:

- Ricordati che quando avremo finito tu non mi avrai mai conosciuto. Io sparirò e se affermerai il contrario io lo negherò e te la farò pagare, siine certo…impara prima di tutto che noi non esistiamo, noi siamo anonimi. Noi non abbiamo coscienza. E se la abbiamo la adattiamo alle circostanze. Noi non portiamo pistole, noi non uccidiamo direttamente, quello lo fanno gli sciacalli che ti stanno dietro. E se lo loro falliscono sarà allora compito dell’esercito. Noi andiamo in paesi come l’Ecuador, la Nigeria e l’Indonesia e ci vestiamo da insegnanti e negozianti locali. Qui da noi nella capitale sembriamo banchieri, burocrati. Abbiamo l’aspetto di persone ordinarie. Facciamo sopralluoghi nei siti dei progetti. Giriamo fra la miseria e professiamo l’altruismo. Facciamo disinformazione: parliamo di benessere nel mondo e sfruttiamo il mondo. Nelle commissioni governative riempiamo i tavoli di cifre e proiezioni finanziarie ingannevoli…ci appelliamo al PIL come segno di prosperità economica anche se la crescita del PIL è mossa a beneficio di un’unica persona e la maggioranza della popolazione è oppressa dal debito pubblico. Da un punto di vista statistico è comunque un progresso economico. E chi sa la verità tace. Nessuno degli economisti che insegnano nelle università avrebbe il coraggio di parlare dal momento che i finanziamenti glieli diamo noi…

Ora non mi meraviglio più se nel mondo ci odiano e i terroristi ci attaccano. Questo paese è divenuto la culla della menzogna, dell’ipocrisia e dell’avidità.
Perché non dovrebbero odiarci se noi rapiniamo tutti i loro beni e creiamo carestia, fame e malattie e non facciamo nulla per debellare la povertà che noi stessi imponiamo a nostro vantaggio.
Più volte ho contattato direttori di banche svizzere perché provvedessero al pagamento di uno sciacallo che aveva terminato l’operazione, che io avevo fallito, con il metodo del punto 6. Nessuno di loro si rifiutava, facevano parte della rete, beneficiavano della rete, vi erano intrappolati e non ne potevano più uscire.
Ma qualcuno ogni tanto si rifiutava di seguire i miei consigli, come Omar Torrijos, presidente del Panama, e allora i condor calavano giù e divenivano sciacalli che in silenzio azzannavano la vittima. E Omar Torrijos fu ucciso dagli sciacalli come furono uccisi Salvador Allende, Jacobo Arbenz, Jaime Roldós…tutti fatti fuori dagli sciacalli dell’agenzia.
Eppure io facevo una vita non distante da quella di James Bond. Vivevo in hotel di lusso, al bordo di piscine di hotel lussuosi e di orrori che io stesso causavo e circondato da donne bellissime sorseggiavo Martini con ghiaccio.

- Abbiamo imparato da Kermit Roosevelt – mi spiegò Eloise – con i suoi metodi (tangenti, minacce, finanziamenti di rivolte) fece cadere nel 1951 Mohammad Mossadeq, primo ministro iraniano, che aveva nazionalizzato l’intero patrimonio petrolifero sottraendolo agli inglesi. Con quei metodi portò al potere lo scià Mohammad Reza Pahlavi, che divenne uomo al servizio dei nostri interessi.

Ma quando dubitai per la prima volta?

La memoria può tradirmi, però credo che fu a Giacarta, quando vidi lebbrosi con moncherini sanguinolenti al posto delle mani, ragazzine prostituirsi, fiumi e canali pieni di escrementi e simili a fogne, baracche fatte di cartone lungo le sponde di quei fiumi di melma nera, esalazioni soffocanti che ti nauseavano.

Fu allora che pensai?

Sì, dové essere allora che pensai che anche il più innocente ed inconsapevole del mio popolo era colpevole, perché anche lui trovava sussistenza nello sfruttamento che la sua nazione perpetrava ai danni del mondo. Noi siamo un popolo di colpevoli perché teniamo in vita un sistema che ha come unico scopo di depauperare il mondo solo per arricchire le famiglie che lo guidano.
Il problema era sempre quello: il Comunismo. Il Comunismo dava il diritto di crederci. Arginare il Comunismo era il primo degli imperativi categorici del capitalismo che io rappresentavo.

- Non dobbiamo permettere che i nostri figli e quelli dell’Indonesia vivano sotto la falce ed il martello o la bandiera rossa della Cina – avevo sentito spesso dire dai miei colleghi

Bastava crederci ed allora si trovava una giustificazione ideologica alla falsificazione dei dati che producevamo, a tutte le manovre sporche che mettevamo in atto.
Eppure talora era difficile credere alla favola del Comunismo. Ma una giustificazione per la nostra coscienza ci voleva. Ci vuole sempre una giustificazione per tutte le azioni, dalle migliori alle più orribili. E’ nella natura umana.

Quando nel 1972 incontrai Omar Torrijos, il generale a capo del Panama, mi fu chiaro che lui con il Comunismo non c’entrava nulla.

- Noi non stiamo né con la Russia né con la Cina e neppure con Cuba. Panama è un Paese ragionevole e non sta neppure con Voi, Panama sta con i poveri ma per aiutare i poveri noi abbiamo bisogno dei Vostri soldi. Dateci i soldi e Vi daremo il lavoro che volete. Ma niente finte. Io non son qua per arricchirmi personalmente. Io non sto al Vostro gioco. Io parlo chiaro e non ho paura. So bene che quando il Suo paese deciderà di eliminarmi non basteranno a salvarmi quelle quattro guardie del corpo che sono là fuori – ed ammiccò alla porta

Nel mondo ci sono due cose che lo muovono: i soldi e la fica.

Quando i soldi (punti 1,2,3,4) non bastavano allora dovevo usare la fica. Il punto 5.

In Arabia Saudita funzionò il punto 5. Non tutti i componenti della famiglia reale erano disposti ad accettare le nostre condizioni. Al principe *** i soldi non interessavano ma la fica bionda sì.

L’accordo fu che ogni volta che sarebbe venuto nel mio paese si sarebbe dovuto intrattenere con una donna di suo gradimento ma che non avrebbe dovuto essere una professionista.
Fu così che riuscii ad individuare la moglie di un pilota che era sempre in giro per il mondo per lavoro e per avventure sentimentali. La bionda Diane amava il lusso e amava avere una fonte segreta di reddito. E amava ripagare il marito della stessa moneta. In virtù di quello che la natura l’aveva donata beneficò se stessa, il principe e le relazioni fra il mio paese e l’Arabia Saudita.

Nel mio caso fu l’amore ancora una volta. Fu sempre una donna che mi portò al bivio in cui l’uomo si trova costretto a decidere. Io ero un uomo di mezzo, vivevo tra due mondi. Quella donna fu il petto morbido ed accogliente su cui appoggiare la mia coscienza tormentata per sentirla almeno lenita nel suo dolore.
In fondo io ero un guerriero, un guerriero economico, ma sempre un guerriero e quando tornavo dalle mie crociate sanguinose trovare un petto morbido e caldo su cui ristorarmi era il massimo dei piaceri a cui un guerriero potesse aspirare tra un combattimento e l’altro.
Lei curava le mie ferite e piano piano sostituiva la sua coscienza alla mia. Era figlia di uno dei popoli a cui ero stato inviato per sottometterlo, era figlia della Colombia. Era figlia di un popolo a cui si voleva imporre la schiavitù del mio Impero Globale.
La coscienza del vinto piano piano si impose al vincitore. Quella figlia della Colombia era divenuta la mia coscienza. Raramente un uomo prende decisioni drastiche senza l’ombra di una donna dietro di sé.
Suo fratello era entrato nel movimento di lotta che si opponeva alla costruzione delle dighe per le centrali idroelettriche.

- Sono comunisti – dicevo cercando di giustificarmi

- Non sono comunisti. Hanno solo armi comprate dai comunisti. Da chi altri dovrebbero comprarle? Non certo da Voi. Vendono coca? E come potrebbero diversamente trovare i soldi per comprare le armi? Si addestrano nei paesi comunisti per combattervi? E dove altro dovrebbero addestrarsi? Chi altri li accoglierebbe? Chi altri gli darebbe quella preparazione necessaria a combattervi? Voi in definitiva li avete spinti nelle braccia del Comunismo, di loro iniziativa non ci sarebbero mai voluti finire…lo capisci questo?

Lo capivo, ma ero un uomo borderline, tra due mondi, ed io vivevo ora nell’uno ora nell’altro. In un mondo le mie debolezze umane, il denaro e l’ambizione e l’adrenalina che solo il potere può dare, nell’altro la fedeltà allo spirito libertario che fondava la democrazia del mio paese, il desiderio di una coscienza pulita.
Nel corso di quegli anni mi ero immolato come un Cristo. Mi ero posto sulle spalle il peso della coscienza di tutti i collaboratori che io mi ero scelto e che erano davvero tanti. Li avevo alleggeriti del peso della verità. Io sapevo la verità e avevo deciso di non condividerla con loro. Così loro erano più leggeri.
Non erano stati addestrati come Eloise aveva addestrato me. A loro non era stata detta la verità come era stata detta a me. Io avevo formato schiere di nuovi EHM, li avevo reclutati ed addestrati con la menzogna. Loro non conoscevano il vero volto dell’Impero Globale per cui incoscienti lavoravano.

Avevano semplicemente imparato da me. Sapevano di dover riprodurre studi e risultati come io gli chiedevo. I loro stipendi, le gratifiche natalizie, lo stesso posto di lavoro, dipendevano dalla capacità di accontentarmi. Loro mi accontentavano e io li ripagavo assumendomi il peso della Verità e l’insostenibile leggerezza della loro coscienza pulita.
Io credevo questo senza accorgermi che lo Spirito del tempo era cambiato. Che di tutor Eloise non ce n’era più bisogno. Lo spirto del tempo aveva trasceso i singoli spiriti degli EHM e si era fatto Impero Globale, di per sé ormai sussistente.
Ed i tempi davvero son cambiati. Ora gli EHM si chiamano manager e mirano unicamente ad individuare il luogo in cui sistemi produttivi vecchi possono essere impiantati al costo minore. Vengono sparpagliati per tutto il pianeta a cercare bacini di manodopera più economica per sistemi produttivi obsoleti in occidente e perciò a basso costo. Vanno in cerca di risorse più accessibili, mercati più grandi. Si utilizzano hommes de pailles e paradisi fiscali, adesso. Si muovono quantità di denaro sempre più grandi e lo si utilizza per distruggere interi paesi e continenti. Ora stanno attaccando l’Europa. Il loro obiettivo è l’Europa. Distruggono l’economia europea e la ricostruiscono in Cina. Hanno aperto le porte ai cinesi, ai loro prodotti. La popolazione europea guadagna sempre meno, la disoccupazione giovanile aumenta. L’obiettivo è l’euro. Non permetteranno mai un euro forte e stabile, sarebbe la fine del loro Impero Globale. Dopo l’Europa sarà la volta del Web. Internet è ancora libero. Useranno il terrorismo per trovare una giustificazione, come fecero in Italia negli anni Settanta per controllare il sistema politico italiano ed in altri paesi europei. Aldo Moro fu assassinato dagli stessi soldi di quell’Impero che io ho costruito ed il pagamento fu fatto tramite banche satelliti.
Molti sanno ma nessuno parla. La stampa sa ma non parla. Accenna. Ci dice che nelle amministrazioni che si sono succedute alla guida del mio paese c’erano solo gli uomini delle corporazioni che formano l’Impero Globale o amici degli amici dell’Impero Globale. Ma nessuno parla. Perché l’Impero Globale, i suoi soldi, fanno paura.
Nessuno dice la verità sul perché il mio paese ha voluto distruggere l’euro: se l’euro sostituisse il dollaro e il mondo accettasse l’euro al posto del dollaro come propria unità monetaria l’Impero Globale tremerebbe dalle fondamenta rischiando di cader giù precipitosamente. Ma le poche famiglie della stella che comanda l’Impero Globale mai lo permetteranno.
Io ho fatto il mio tempo. E ne sono uscito. Ne sono uscito al momento giusto, quando l’Individuo si faceva Spirito e lo Spirito si transustanziava in Sistema.
Eloise mi aveva detto che non se ne può uscire ma io ce l’ho fatta.
Ho seguito la coscienza che si inorridiva davanti a tanto scandalo ma ho usato anche l’astuzia. Ho scritto un libro per denunciare tutto il male di quel sistema ma l’ho scritto come l’avrebbe scritto Graham Green. Gli ho dato la forma narrativa

- La narrativa è più sicura - mi disse una volta che lo incontrai a Panama – La maggior parte degli argomenti che tratto è controversa. Il Vietnam. Haiti. La rivoluzione messicana. Tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi. Parole come quelle possono fare un gran danno

Se avessi denunciato in modo crudo senza appellarmi ai valori dei Padri Fondatori e senza dargli un tono discorsivo amichevole gli sciacalli non mi avrebbero lasciato in pace. Sarebbero implacabilmente calati giù per azzannarmi. Ma un libro scritto così non è un gran male per l’Impero. Non fa male. Non invita alla sovversione. Invita solo ad essere più onesto in un sistema disonesto. Incita alla fin fine a stabilizzare il Sistema. Contribuisce a stabilizzare il Sistema riconoscendone il fondamento.
Io sono un uomo che è sempre vissuto di occasioni ed anche questa volta ho saputo scegliere il momento in cui la mia coscienza poteva parlare e denunciare tutto il male. Un vero EHM fiuta l’occasione prima che l’occasione esista.
Ormai il sistema è consolidato ed il mio libro parla di avvenimenti in ritardo rispetto alla sua evoluzione. Non può far male un libro così.
L’Impero Globale ha permeato il mondo. Ha sconfitto il Comunismo. Si è fatto Matrix. Dal suo centro si irradia con la forma di un big bang economico e procede per onde all’infinito all’interno di un universo ellittico.

Io ero EHM. Ho fatto i soldi. Ho fatto la bella vita. Adesso ho scritto un bestseller. Ho vuotato il sacco ed ho assolto finalmente la mia coscienza.

Ma nulla è cambiato e nulla cambierà. La storia non è finita. Il Sistema la crea ancora e la perpetua.


Princas Vilnuje
Fabrizio Ulivieri





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