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Il dramma di chi cerca un senso alla vita

  Io credo in Dio e la Vergine Maria Credo dell'anima e resurrezione Dei corpi e degli eletti la via. Eppure non intendo la ragione Del vivere e del morir soffrire Di questa vita in terra illusione. Però tutta mia vita fu inseguire E parlare con Dio senza un fine Cercare sua grazia dentro sentire. Non animale o macchina infine Che spingono noi a credere l'uomo Ma parola viva e divina incline Ascoltare il fondo del cuore dono  Che pochi a sé ancora ritengono Ma Dio volente cercano il suono.
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Il piacere è croce

  Quand'io ero animale immortale Credevo sinceri i sogni del mondo Nel piacere di sua idea orizzontale. La chiesa (già inclinava al fondo) Dolor amava e negava il piacere. Immortal languivo io verecondo. Ma oggi che verticale so vedere La chiesa mutata non il dolore A tutti propone solo il godere. Il piacere ora (di vita il calore) Che tutto si principia nella carne Sia del senso dell'uomo il valore. Con una lanterna in giro gridarne "È l'uomo! È l'uomo!" di sé motore? Una croce invece - inchioda l'usarne.

Il nostro secolo

  Io sono uno che vive disgraziato Senz'arte e parte nel mondo di voci Diviso alienato ossessionato. Fanno a me male dentro le voci Sono le voci che stesse del mondo Urlano il verbo satanico atroci. Spingono il secolo giù al fondo. L'alto in basso e il sotto sopra Tutto si tiene e ole immondo.

Sobre el ser Yo y Otros

  ¿Quién era yo? Me pregunto ahora, al final de mi vida. En realidad, fui muchos yo, pero siempre el mismo yo. Esta es una respuesta que no alcanzo a dar. ¿Cómo puede haber una unidad en tantos momentos distintos, en los cuales yo fui siempre yo aunque era otros? ¿Es todo eso como lo inmaterial al componerse en lo material? ¿Es lo ininteligible al hacerse inteligible? ¿O es la voluntad de Dios, que quiere que cada vez suceda lo que debe suceder, para que tu corazón se incline hacia la dirección en la cual Dios te eligió (tu yo inmutable)? De hecho, San Agustín dice cum Deus vult fieri quod non nisi volentibus hominibus oportet fieri, inclinari eorum corda ut hoc velint (DE PRAEDESTINATIONE SANCTORUM LIBER UNUS 20.42) "Cuando Dios quiere que suceda aquello que no debe suceder sino con la voluntad de los hombres, sus corazones se inclinan para que lo quieran"

Nelle tue figlie rimarrai

  Non è meraviglioso amore mio che tu le hai create - tu la vita hai loro date - il tuo stesso sangue nel mondo te continuerà viva nei corpi nel cuore e menti Tu rimarrai - con loro andrai. Oh non morirai! Consegnata Ai loro respiri alle ore dei giorni al sonno di loro, ai risvegli inquieti ai passi lungo la strada, alla neve al sole al buio - tu sempre con loro.

Pellegrino su questa terra

  Io sono stato un pellegrino su questa terra mai ho avuto una casa mia - un luogo dove dir qui è mio e qui io son io

Le bestie dentro

Io sono fatto cosí vivo Tante bestie mi tengo dentro Suo urlo rende me cattivo. Sempre diviso dal mio centro Ora uno ora altro io sono Di bestie mi do epicentro. Mal vivo di altri il suono E i mostri in me s'allungano Mente di un pazzo lor dono. In questa fredda terra invano mediterranea follia Si fa strada di me insano. Che rimarrà di mia pazzia In queste vie gelide e grigie Qui finirà - o sempre sarà?